lunedì 9 marzo 2009

"le rosticcerie cinesi, le domeniche pomeriggio, le partenze" - SDVQ

Che ci alziamo alle 2 del pomeriggio che siamo stanchissimi e scopiamo fino a sudare lacrime. E mentre ti riprendi ti rubo la macchina e giro il mondo alla ricerca di una rosticceria cinese aperta alle 5 del pomeriggio di domenica. E poi quando la trovo compro di tutto che ho gli occhi più grandi dello stomaco e del portafoglio e c'è tua madre fuori dal negozio che mi chiede dove sei e perchè ho la tua macchina e io sorrido da scemo e dico Come Stai?, alla faccia delle buone maniere e delle buone mani. Poi arrivo a casa che siamo così affamati che divoriamo il fritto velocemente e avanziamo quasi tutto. Avanziamo di peso e stanotte moriremo di fame di nuovo. Per la festa della donna ti regalo uno di quei dolcetti cinesi con dentro una frase esistenziale e tu reciti "troverai l'amore della tua vita. Da consumarsi preferibilmente entro il 1998". Tu mi abbracci in camera e sembra di essere a Chinatown dall'odore che abbiamo addosso. E facciamo un falò per dirci che ce ne andremo da qui. E da li.
I nostri problemi e due porzioni di pollo flitto.
I Rayban che lascio a Milano quando sono a Ivrea e i Rayban che lascio a Ivrea quando sono a Milano sono lo stesso paio di occhiali.
E siamo a corto di ide
e
e
e
e
e.
Che vuoi partire e ti chiedo per dove e tu mi rispondi ma non sento che i motori degli aerei fanno un frastuono incredibile. E rimango al chek-in. Pare stia arrivando la primavera e un British Airways ed è meglio che torni a casa. Che coi congiuntivi non so mai se lo dico a te o a me.
Accoltellami con una bacchetta incastonata nei ravioli al vapore che poi cambierà il sapore. Che abbiamo messo tutti i preservativi pieno dei nostri figli dentro a dei fazzoletti nelle buste della Fnac.
Che quando mi hai chiesto se reputo importante il modo di vestire delle persone, ti ho detto .


Mattia Barro

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