PUBBLICATA SU INDIE-ROCK.IT
1-3-2009
Metronomy @ La Casa 139, Milano
Chi conosce i Metronomy sa più o meno di cosa si parla quando li si definisce 'Geniali'. Trovate intelligenti e divertenti nei videoclip quanto nei live. Pose plastiche, coreografie, giochi di luce (oltre alle ormai consuete luci rotonde sul petto, si aggiungono quelle inserite nelle chitarre e tenute al polso).
I brani proposti in scaletta sono tutti ballabili e presentano sempre qualche buono spunto. I singoli estratti ci sono tutti e stupisce come, qualsiasi canzone, pare essere un papabile singolo futuro. La formula sulla carta è semplice: tre tastiere accompagnate a tratti da basso, chitarra e sassofono sopra le ritmiche in uscita dal Mac. Trame elettroniche con riff di tastiera appiccicosissimi, canto spesso in falsetto aiutato da cori e controcori ('Holyday', in apertura, ne è la sintesi).
Ogni componente della band, sul palco, diviene solista nel gruppo. Si viene quindi rapiti dai saltelli sia fisici che musicali di Oscar Cash (vero leader visivo), dall'autocelebrazione di Gabriel Stabbing e dal simpatico atteggiamento del cantante Joseph Mount ("The friendliest man in pop" per l'NME).
Un concerto davvero piacevole. I Metronomy garantiscono divertimento e interessante musica da ballare. Per chi era arrivato in Italia di spalla ai Bloc Party qualche anno fa, l'affermazione è finalmente giunta: signori e signore, ecco a voi i Metronomy.
Mattia Barro
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