sabato 31 luglio 2010

"le molle incastrate tra le scapole"

la rete del letto ha le molle che mi si incastrano tra le scapole e i sogni scappano come di fronte ad una retata. non c'è rete per cercarti nell'etere e a me e te non resta che tremare. Tu sei al mare e io pure ma in mondi diversi. Divisi dalla geografia e della geopolitica. Un giorno mi hai detto che ti sarebbe piaciuto fare la post-produzione del g8 di Genova.
Mi sveglio sull'asfalto in mezzo a migliaia di persone con la ghiaia che mi ha sfigurato e tu figurati se ti sei fatta viva o bionda. Le birre che colano giù e il deserto alla spalle. Senza metafore.
Arrivato il caldo sei andata in vacanza da me. Devi schiarirti le idee e i capelli che è la nuova tendenza. Il mio compleanno festeggiamolo in seme. Come non fossi nato.
Mi dici che forse mi raggiungi ma non ho gli addominali a tartaruga e ti annoi subito da lasciarmi correre per chilometri di Toscana con il vino tra i denti.
Pensavo arrivassi.
Pensavo ci arrivassi.

lunedì 12 luglio 2010

"che alle 4 tu sei a prendere il sole e io la luna storta"

Andiamo in vacanza insieme. Che intanto ci siamo traditi a vicenda e avvicinandoci alla spiaggia già lo sappiamo. Come la quattro verticale.
Alle quattro tu sei a prendere il sole fin quando starà su e io a prendere la luna fin quando starò su. Le estasi infinite e le estati finite male come fatte d'ecstasi nei primi duemila.
Tu con il tuo costume da bagno e il con il mio costume da me stesso che a fingere ci metto nulla.
Son fiero di te.
I divani delle pensioni e le propensioni a svenirci sopra a vicenda neanche fosse un coito colto al culmine. La tua pelle su di me sa di pomeriggio trafitto e lungo il tragitto verso il mare vorrei morire.
Gli ombrelloni sui miei sentimenti insabbiati che tra insolazioni e castelli di sabbia in aria ho dimenticato di inumidire. In quel secchiello facciamoci un long island che, intanto, tanto marittimo fa.
Ai falò io stono e tuona e poi piove. Ma non ho le prove che non sia colpa mia e tu pensi sia geloso del fatto che ami tutti tranne il sottoscritto e te lo sottoscrivo sotto il tuo biglietto da visita che magari cambi opinione e opinion leader.
Idem.

domenica 11 luglio 2010

"ad una generazione mancano le idee"

Dici che ad una generazione non dovrebbero mancare le idee e che nella gioventù dovrebbe risultarmi tutto più semplice.
Nemmeno fossi un genio o un senior o almeno un designer. Desidero indietro la mia giovinezza e l'adolescenza che si è arrampicata sui tralicci ad alta tensione per rimanere all'altezza. Le crisi di bassa età in stagione medio-alta.
Le foto delle serate a cui non ci presentiamo.
Le foto delle serate in cui ci presentiamo e sembra che ci stiamo conoscendo proprio quella sera che di me non sai nulla e non so se è solo normalità o una norma di galanteria che la tua lanterna mi mostrerà.
Cresciuti i nostri piccoli mostri altro da mettere in mostra non abbiamo, che abbiamo finito i talenti e i taralli e ho speso tutto per comprarti un'ideologia.
Prima o poi i parenti partiranno per venirci a trovare qui nel deserto del nord.
Che son tutti scarabei.
100 e 10 punti.

lunedì 5 luglio 2010

"l'estate è arrivata, poi cadranno tutti a pezzi."

E poi non dici nemmeno il mio nome. Che sembra ti sia stato bandito o che un bandito me l'abbia rubato e la mia band ancora non ha nome e non so se centri davvero qualcosa qui.
Che poi divento emo e temo per la tua incolumità ma tanto i polsi sono i miei e i soldi pure. Metti su la pasta e siamo apposto. Al posto tuo amerei me, ma pare egocentrico da dire e le dita sullo schermo del mac non si lavano più via.
Non capisco il via vai dal tuo cuore che anche se ripassi dal via non cambia mai la prassi. A passi così decisi cadrò giù dal bancone al prossimo open bar. Open air.
Mi dici che i film sono fatti per essere visti nelle notti di luglio e giugno con le pale che ci tranciano la testa a metà da farmi ricordare solo una parte della meta a cui ero diretto. Ero, di fatto, un eroe fatto d'eroina, ma l'eroina si è fatta un altro. Finisce con l'happy ending tutto tranne la mia insonnia. E tu ti auguri non sia contagiosa ma finiamo comunque a scriverci messaggi lunghi mesi che una notte non potrà mai bastarci per esprimerci e reprimerci.
Finisci la libertà che hai nel piatto che poi lavo tutto.
Andata via l'ispirazione cerco altre amantidi da alternare alle notti infinite e le note finite sotto il letto non le tiro più su.
Quando poi c'è stato il temporale abbiamo discusso delle precipitazioni e del nostro rapporto scosso sull'orlo di un precipizio. Per esercizio penso sempre che tutto cadrà giù come le lune storte e o le torri toscane.
Mi hai disegnato su un quaderno un mattino per farmi capire cosa mi perdo e mi son perso nell'approssimazione del tutto e nella cura dei dettagli malati.
Hai detto che sarebbe stato carino fare colazione come le persone normali. Così da chiarire la tua personale idea di me.
Mi hai tolto le chiavi per chiuderti dentro me e Milano è piccola per tutti noi messi assieme solo negli insiemi e in seme. Sedimentati come siamo rimasti. Se di mente siamo rimasti indietro.
Tu mi hai detto che odi i miei giochi di parole e io ti ho detto che amo i tuoi giochi col mio cuore.
Poi ci siamo detti basta; l'estate è arrivata, e poi cadranno tutti a pezzi.



Mattia Barro