mercoledì 7 gennaio 2009

"Codice Postale 10010" - SDVQ

Silvia mi ha detto che se non avessi mangiato per salvarmi dalle perforazioni mi avrebbe preso a schiaffi. Che parlare con te era farsi portare via le gambe da un incidente.
Non eri incinta e non eri ignifuga.
L'erba sintetica che ti fumavi era quella su cui avevo corso x rincorrere un sogno che ora non so nemmeno più che forma abbia. Di certo non più sferica. Incespicare sui ricordi e sui paracaduti aperti a terra che ti sei buttata giù da me.
In crisi. o meno. In risi.
La saliva sui francobolli delle tue lettere minatorie è causa della mia malattia virale, come la speranza. Antidolorifici per quando parliamo. In preventivo. In preservativo.
Il preventivo per i miei vent'anni di danni. Le assicurazioni sulla sFiga.
I torcicollo per vedere quanto sei indietro che per una volta che sono primo, saranno beati gli ultimi. Il battesimo c'è. Il battistrada pure.
La totale mancanza di anestetici mi abbatterà durante questi monologhi. Questi luoghi sono in coda per un abbraccio mentre firmi autografi.
I miei calli giganteschi a furia di scriverti lettere d'amore in cui credo di aver sbagliato il tuo indirizzo che dopo un mese non hai ancora commento nulla su tutto ciò che ti ho mandato. Saranno i ritardi postali o i miei ritardi mentali nel credere che leggerai. Leggerai.
Gli angoli impolverati del nostro rapporto e tutti gli oggi fuori posto tutti gli oggetti fuori posto. Ti ho perso nelle scelte sociali che i club sono le spie rosse che lampeggiano che mi pare di non vederti più dove sei sempre andata senza me.
Dici che le _ sono un disastro per te a_ore. E sembra una mancanza di rispetto gratuita per iniziarmi ad un altro bell'Anno di merda.


-Stralci Di Vita Quotidiana-
Mattia Barro

1 commento:

Anonimo ha detto...

"eterna sorge sempre la speranza, come un fungo velenoso"
(bukowski)