martedì 17 giugno 2008

RACCONTO - "Un antifurto suona, fuori" (M.Barro + Pi)

c'è un antifurto che suona, fuori.
mio fratello è a letto,innamorato e pensa a lei in silenzio. Lei è a letto e pensa a che smalto potrebbe abbinare alle scarpe, poi pensa che non ha quelle scarpe che vuole, si gira e pensa a quando arriverà il suo momento.
Il suo momento si è fermato a sorseggiare un caffè amaro al tavolo del bar della stazione, il giorno in cui A.A. le disse che aveva delle brutte gambe e lei scoppiò in lacrime. Quel giorno il barista aveva uno sguardo più triste del solito, il cameriere aveva uno sguardo più triste del solito, il cielo aveva uno sguardo più triste, più di lei. Ma lei non guardò il barista nè il cameriere, tantomeno il cielo. si concentrò sul taglietto che solcava il suo labbro inferiore tormentandolo con i denti. Il pollice pressò l'indice il quale si ripiegò ripetutamente. I treni non passano, i momenti si. I treni arrivano in ritardo, tranne quando A.A. deve partire e lasciare dietro a se un caffè amaro accompagnato da un ombra e da un labbro rosso fuoco che la incendia. A.A. era bello, bello da mangiarlo a morsi. E vederlo da lontano, mentre usciva dal bar, percorrere un tratto della stazione, scomparire ingoiato dal sottopassaggio e poi vederlo riapparire lontano come il momento, rese il taglietto un solco di paura.
L'antifurto fa parlare di sè, torna a suonare in ritmo binario tip tip tip tip e mio fratello si sveglia, sudato. nel buio cerca la lampada, invano.
40 secondi di niente.
Poi prende fiato e realizza: la ama, cazzo se la ama.
Rido nel buio, non avevo mai visto Giacomo così. "lo invidio, sai" dico al muro. ma il muro non risponde; gli ho chiesto cos'è l'amore e lui non risponde. non c'è rivoluzione nell'aria. da lontano il muro è stuprato da un tv accesa, a tarda notte, ad alto volume, su un canale dimenticato, o forse è solo il baccano del silenzio costretto. "scegli da che parte stare".
Il jazz è malinconia, ma leggerezza. Dice: “Non pensarci, baby, questa è la vita”. odio la pubblicità quando pretende di dare consigli. Campeggia nella mia mente una foto che non ricordavo, una maglietta nera con su scritto "Trust the media". Rido e la ricollego a qualcosa che ora non sa di niente, a quest'ora. Una batteria jazz è una boccata di piombo nella Milano anni '70 o forse, semplicemente, una batteria jazz. una batteria jazz è il mio affanno la notte, una batteria jazz è quello che pensava A.A al binario 2 in attesa del diretto per .., il biglietto stropicciato in tasca.
Lo schermo del mac illumina parzialmente il mio corpo abbandonato su una sedia con schienale semi-pieghevole rinforzato con cuscino. Guardo la camera e non mi sembra la mia. Ho mai avuto una stanza? Ho mai visto l'alba di gennaio?
l'alba di gennaio è come il latte rovesciato la mattina,una chiazza calda e dolce che brucia le dita.
Il cellulare è morto 3 ore fa e io mi sento 3 minuti più vecchia. Le 3 del mattino sono una droga, un po' come gli Oasis. Is this a morning glory? I think no. I think yes. I think that everything comes from the source. Un pianoforte sa cosa fare a quest'ora, io devo ancora decidere. ogni notte decido cosa è meglio per me. ed ogni notte lo dimentico. Penso che domani dovrei cambiare il mondo. ma so che domani avrò altro da fare e rimanderò. c'è sempre tempo e son giovane, mi ripeto in testa. mi appoggio allo specchio e passo l'indice sui miei zigomi. l'immagine immobile di una diciannovenne disorientata. "non pensarci,baby" i jazzisti erano alcolizzati, non potevano guardarsi allo specchio loro. ma avevo questo colore di capelli? e quegli occhi? dovrei smetterla di parlare di me, penso chiudendo la porta della camera. raccontami di te, mi piace ascoltare. ma la notte stasera non parla. è stata dura per lei. e a volte portare a casa il risultato è già abbastanza. it's 4 in the morning and I'm walking alone. le lenzuola sono sempre fredde. mio fratello pensa sempre a lei. l'antifurto muore,fuori. ieri ho sognato il mio funerale, piangevano.

(scritto a quattro mani)
Mattia Barro + PI

2 commenti:

Anonimo ha detto...

tesoro..

è a dir poco stupendo..
scritto veramente veramente bene..

ma del resto lo sai..
te lo dico sempre ogni volta legga qualcosa che hai scritto tu..

bacione..

fede

Anonimo ha detto...

non lo rileggevo da quella sera.
sinceramente,mi ha emozionato.