mercoledì 11 giugno 2008

RECENSIONE - Soulwax @ Magazzini Generali, Milano (31.05.08)

Pubblicata su INDIE-ROCK.IT


Parlare singolarmente dei brani che i Soulwax suonano in un loro live non avrebbe senso. Sarebbe come prendere la ragazza che ti piace e considerare di lei solo un particolare ogni 4/5 minuti, perdendo completamente il senso globale della bellezza; un dettaglio è facile da rendere magnifico in confronto alla creazione globale di una forma perfetta. Quindi se la versione live di 'Standing In The Way Of Control' sono i suoi occhi che ti perforano il volto, 'Get Innocuous' è decisamente la sua chioma che si scatena in un ritmo infermale a colpi di funky.

Qualcuno potrebbe dire che i bianco vestiti Soulwax hanno il 'Soul', e non sarebbe solo un gioco di parole. C'è anima in quei cavi, in quei tasti, in quelle macchine. Carica, ritmo, gioco. Una marcia in più. Gli eleganti fratelli Dewaele e soci prendono quella ragazza e le fanno perdere la testa facendole muovere ogni parte del suo splendido corpo.

Ma non è un concerto diretto, unidirezionale. Il pubblico dà tanto, da tutto se stesso. Perché ogni corpo presente ai Magazzini Generali (strapieni il giorno dopo il flop di audience con i Lo-Fi-Fnk) è diviso tra l'entusiasmo del ballare e l'esaltazione generazionale del pogare. Anche vocalmente il pubblico accompagna ogni riff esploso dai bianchi belga; che sia Daft Punk, Gossip o Lcd Soundsystem. Ogni loop è un boato. Tecnicamente impeccabili, visivamente impeccabili.

Finito lo show, rimangono in campo i fratelli Dewaele aka 2manydjs per continuare a fare la cosa più logica e più difficile del mondo: far ballare. I 2manydjs son brillanti, estrosi, frivoli. Saltano da un brano all'altro velocemente, a volte da genere a genere. Stranamente stasera risultano un po' più spenti del solito, un po' troppo omologati. Manca quel brivido di genialità che li differenzia. Ma ci sta e ci si diverte comunque, con una dj-set sempre di altissimo livello.

Andarsene via mezz'ora prima poiché stremati, lascia un enorme senso di rammarico, ma le gambe cedono e lo stomaco a bisogno di integrare qualcosa. Ci si allontana dai Magazzini ancora brulicanti di gente, lasciandosi alle spalle quella splendida ragazza a ballare su quei suoni e quella parte di weekend che ci piace tanto. Ma da oggi la certezza è ancora più grande: "Parte del weekend non muore mai".

Panino, pullman, alba, letto. Parte del weekend non muore mai


Mattia Barro

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