mercoledì 20 agosto 2008

RECENSIONE DISCO - AAVV - Life Beyond Mars - Bowie Covered

PUBBLICATO QUI SU INDIE-ROCK.IT


ARTISTI VARI - Life Beyond Mars - Bowie Covered

ANNO: 2008

ETICHETTA: Rapster

GENERE: cover-album.

PROTAGONISTI: Au Revoir Simone, Heartbreak, Kelley Polar, Leo Minor, Carl Craig, Drew Brown, Matthew Dear, Susumu Yokota, The Emperor Machine, Joakim & The Disco, Richar Walters & Faultline, The Thing. Bowie sempre e comunque in ogni centimetro.

SEGNI PARTICOLARI: la Rapster ci ha preso gusto. Così, dopo 'Exit Music', dedicato ai Radiohead e 'Controversy', che ripercorreva i migliori momenti di Prince, ecco pronto 'Life Beyond Mars: Bowie Covered', complete e riconoscenti rivisitazioni in chiave elettronica di pezzi di David Bowie.

INGREDIENTI: 12 brani del Duca Bianco infarciti di elettronica con l'idea di portarli direttamente sulla pista da ballo.

DENSITA' DI QUALITA': "Oh! You Pretty Things!" è l'unica cosa che si può esclamare ascoltando le Au Revoir Simone in apertura del disco. C'è ancora qualcuno che pensa che la musica non sia l'arte suprema dopo l'ascolto di questo brano? E tutto il resto fatica ad emergere in seguito. 'Loving The Alien' e 'Magic Dance' (rispettivamente di Heartbreak e Kelley Polar) han strutture elettroniche non del tutto convincenti e rimangono sospese nel forse. 'Ashes To Ashes' ritrova vita nella rivisitazione in chiave drum'n'bass di Leo Minor, trovando anche una propria giusta dimensione. La marcia electro di Carl Carig (che presenta gli Zoos Of Berlin) in 'Looking For Water' (in versione demo) ci sciacqua i visi con gocce di puro cristallo. 'Sweet Thing' di Drew Brown è coraggiosa e contagiosa e facendo leva sulla chitarra ritmica e il suo calmo e pacato accoppiamento con una struttura ritmica electro, avvolge. Attitudini analoghe le si ritrovano nel brillante Matthew Dear e la sua 'Sound & Vision' che riprende a piene mani dai TV On The Radio e ci regala 4 minuti e mezzo d'immersione in un mondo di suoni e di shoegaze. E' Susumu Yokota con il pop elettronico senza troppa convinzione di 'Golden Years' a riportarci sul Bowie più dance. The Emperor Machine si cimentano in 'Repetition' senza però riuscire a trovare un giusto punto su cui spingere la loro ripetizione ossessiva, perdendosi a tratti. Joakim & The Disco non lascia il segno con un episodio che non riesce ad emergere completamente, intrappolato in troppe idee un po' troppo confuse. Ma ecco che nella distrazione generale troviamo un'altra luce immensa, 'Be My Wife' di Richard Walters & Faultline. Come nell'episodio delle Au Revoir Simone, anche qua regna l'accortezza di rendere grandiosa la semplicità, un altro piccolo capolavoro. A chiudere l'industrial jazz dei The Ting che in 'Life On Mars' immaginano i marziani come rumorosi cittadini interstellari.

VELOCITA': soffici ritratti magnifici alternati alla pop-dance 80s.

IL TESTO: "Oh, you pretty things, don't you know you're driving your mamas and papas insane?", da 'Oh, You Pretty Things'.

LA DICHIARAZIONE: dal sito: "The select artist could choose any track from his catalogue and create their own fresh interpretation, however faithful, or different, to the original."

IL SITO: 'Lifebeyondmars.com'.

VOTO: 7

Mattia Barro

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