mercoledì 17 settembre 2008

STRALCI DI VITA QUOTIDIANA - "Con un lei che mi strozza al collo"

Il cielo illuminato a giorno da lampi maestosi. E il leggero vento freddo dell'apocalisse, o di un temporale estivo.
Stanotte è una bella notte per masturbarsi, bere mohito, riniziare a stare male o a stare semplicemente peggio.
Tutti ridono come giocattoli rotti, deformandosi i volti e le giunture. La musica che esce dalle casse è bang bang, bam bam, pura merda mal mescolata come la menta e lo zucchero di canna persi in questo rhum. Indossano collane di fiori e diluvia, perchè non è la loro estate, perchè non è più estate da quando mi hai detto "non sentiamoci più, stiamo lontani" come contagiosi. siamo davvero disumani come i preti, come i prati, come i parti?
Non partiamo.
I treni in Italia tardono, gli aerei in Italia non partono. Restiamo qui che infondo possiamo trovare delle rivoluzioni da fare o dei buoni programmi tv a tarda notte. Le prime tv dei nostri drammi psicologici, o sociologici.
I sogni tendono a scomparire. E le donne amate a ripresentarsi sempre.
"Ho un continuo mal di stomaco" penso guardando i tuoi occhi azzurri mentre mi dici "dovevi farti sentire più spesso" e mentre finisco di ripeterti che "non posso credere che ora stai con lui quando dovresti amare me". Ma credo di pensarlo solo e di fartelo solo intuire dai miei occhi inespressivi. Can you read my mind?
E piove più forte quando mi stringi il braccio e guardi il tuo ragazzo. "Bello il tuo nuovo taglio". Dov'ero Erica quando dovevi amarmi? Probabilmente a piangere su me stesso perchè non ero amato.
Siamo banali come le serate dove sono cresciuto, come le discoteche in cui ho ballato, come le ragazze che mi son scopato, tutte comprese. Dov'è finita l'arte, la cultura, la mia fottuta intelligenza? Annegata nell'ombelico, aggrappata ad un piercing.
La nostra non è una scelta, ma un modo di vivere. Conviviamo. Come i gatti affamati e gli uomini, come i lampi e i fulmini di stanotte, come chi ha bisogno di essere salvato e me.
Mi manchi tesoro. Le nostre stupide risate davanti a uno schermo multicolore e le nostre stupide risate davanti ai nostri umori multicolore. Dannata evoluzione tecnologica, dannata scomparsa del bianco e nero.
Avrei preferito l'apocalisse o la tua influenza malsana o una sana scopata sul bordo della noia.
Motiviamo fanatici, affanniamoci per cercare motivi, cerchiamo di afferrare quei moti che ci distruggono le budella. "guarda come piove, vieni qui sotto. Ti bagnerai.", "grazie tesoro, proteggimi".
Vai da lui e ti siedi sulle sue gambe. Rimango a guardarti. Cos'altro potrei fare per risparmiarmi del dolore?
Arrendermi.
Con un lei che mi strozza al collo.



Mattia Barro

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