giovedì 9 ottobre 2008

RECENSIONE DISCO - Bomb The Bass - Future Chaos

PUBBLICATA SU INDIE-ROCK.IT


Bomb The Bass:
Future Chaos

ANNO: 2008
ETICHETTA: K7

"Pare chiaro fin dal primo brano che sarà la cupezza di un futuro caotico a tinteggiare le ombre dell'intero disco"

VOTO:7


GENERE: trip-hop, elettronica.

PROTAGONISTI: dietro Bomb The Bass si cela il volto del produttore/dj, made in UK, Tim Simenon. Nel disco, oltretutto, troviamo la presenza di ospiti in ogni brano: cinque brani con Paul Conboy ed uno con Fujiya & Miyagi, Toob, Mark Lanegan e Jon Spencer.

SEGNI PARTICOLARI: Tim Simenon e la sua creatura arrivano alla pubblicazione del loro quinto lavoro da studio, dopo i precedenti 'Into The Dragon', 'Unknown Territory', 'Clear' e 'Clear Cut'. Conosciuto sopratutto per la sua capacità di rielaborare campioni del passato con cui ha dato un notevole contributo alla scena dell'acid house di fine anni '80.

INGREDIENTI: tutta l'elettronica dell'album è moderata, studiata accuratamente. Ritmicamente c'è molto trip-hop e le scelte di suoni a cui esso viene mescolato creano un denso strato sonoro. Il disco si mantiene quasi sempre sulla falsa riga di un electro avvolgente, a volte fin troppo calcolata. L'eccentricità, a cui spetta il compito di concedere linfa brano dopo brano, proviene dai momenti più drum 'n' bass dove i suoni trovano finalmente una boccata di distorsioni e nervosismi.

DENSITA' DI QUALITA': il caos futuro è perso nello smog. Pare chiaro fin dal primo brano che sarà la cupezza di un futuro caotico a tinteggiare le ombre dell'intero disco. Un'apocalittica previsione. 'Smog', in apertura, è il trans-europe express che immerso in una galleria nera pece corre sui binari. 'Butter Fingers', con Fujiya & Miyagi, continua ad articolarsi su scelte sonore deep/electro dal contesto claustrofobico. Se 'Old Jon' minimalizza ancor più quanto prodotto nei brani precedenti, 'So Special' cerca, invece, un'apertura più soffice ed emotiva, anche se la sensazione di 'malumore' incombe comunque. 'No Bones' è finalmente un racconto privato dai tratti electro-soul. Soffice. Tutto torna apocalittico quando il genio di Lanegan mette voce e mano su 'Black River': da brividi. La successiva 'Hold Me' non aggiunge niente di eclatante mentre la conclusiva 'Fuzz Box' con Jon Spencer recupera tratti più acidi, in una drum 'n' bass nevrotica, ma pur sempre contenuta. Si tende comunque ad essere assorbiti da questa malvagità apparente. Tim Simenon sembra quasi attingere dal suo compagno di etichetta Milosh, rendendo però il mondo suonato, decisamente più scuro. Sarà davvero un futuro caotico a sentire questo disco, ci aspetta davvero il nero.

VELOCITÀ: cadenzata, ritmata. analoga per quasi tutto il disco, trova qualche accelerata quando i brani si spingono più sulla drum 'n' bass.

LA DICHIARAZIONE: Tim Simenon parlando del disco: "I suppose you'd file it under electronic; but electronic music with soul."

IL SITO: 'Myspace.com/bombthebass'; 'Bombthebass.com'.

Mattia Barro

Nessun commento: