giovedì 17 giugno 2010

"Non è ancora uno status quo"

E poi ho smesso di scrivere altro e mi sono dedicato a canzoni con zone d'ombra.
Hai presente il presente?
L'ho perso e tu l'hai preso e la giostra girava ancora come la testa negli open bar con le serrande abbassate e la scritta 'chiuso'.
Mi hai detto che non sono una zanzara ma il risultato non è cambiato.
Hai cablato l'anima e mi hai chiesto del tempo. Va in click? Si sente in spia?
Tu, e io, che siamo una spy story con il protagonista coi baffi e la pistola nella cavigliera chenonsisamai. Hai cambiato status e non so se scriverti qua è ancora uno status quo.
Dici di no.
Sui taxi prendi malattie sessualmente trasmissibili come la lucidità di pensiero e la notte non è più notte e le note non son più sole e non noti nemmeno le occhiaie che hai. che ho. che hai? mi hai chiesto. Occhiaie.
Abbiamo svuotato le stanze con traslochi da atrio ad atrio da ventricolo a ventricolo. Non ci sono più i trilocali di una volta, con le finestre ad oblò.
Ohibò.
Giusto per.


Mattia Barro

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