Nei discount le casse chiuse con file chilometriche di gente che aveva qualcosa da dire fuori di casa e che ora è fuori di testa e canta fuori sincro. Fuori le nuvole d'ottobre e le otto di sera e cosa saran mai tutti i miei messaggi a cui non dai risposte. Rispolvero canzoni nascoste nei deserti dell'ipod e l'alcool costa troppo che coi soldi che ho spero di cenarci-pranzarci-dormirci.
Tu non sei a casa. Mia.
Qualsiasi cosa voglia dire casa.
Qualsiasi casa voglia dire casa.
Mia.
Non ho l'età per correre e non sfondarmi i polmoni con respiri spaziosi e finisce che sullo sterno mi ci ritrovo casa tua ma arredata male e naturalmente hai invitato tutti a ballarci dentro, tranne me tranne me tranne mentre ti chiamo e non rispondi. Quando fuori piove e mi sfondi i timpani sfoderando il consueto charme e lo scialle.
Che farsene poi dei sentimenti anafilattici che mi schockano?
Laurearsi poi, in cosa.
Al cinema proiettano Ritorno al Futuro e se solo fosse il 27 ottobre 1985 non saremo nemmeno idea di guarnizione che qua perdiamo ovunque. Plurale maiestatis e non siamo mai stati così male.
E trovi il fegato per dirmi che con tutte le mie scontrose paranoie mi si sfonderà il fegato. Io tu e io e i plurali a cazzo, ma giusto per grammaticare frasi errate.
Quando abbiamo preso quell'aereo che poi è esploso l'applauso degli italiani e noi abbiamo pianto ma perchè era finita la scorta di vino mignon che avevo comprato in doppia cifra. Messaggi cifrati di cui nemmeno chiedi spiegazioni.
E' stata una carneficina e ti ricorderò per sempre anche così.
Quando parlo di te parlo di me che d'altro non so scrivere, analfabeta come sono. I giorni che hai segnato sul calendario per il tuo mestuo sono i giorni in cui esco.
No Age.
No way.
Norway.
mattia barro
domenica 31 ottobre 2010
"Qualsiasi cosa voglia dire casa. Qualsiasi casa voglia dire casa."
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1 commento:
struggente.mi sento te. A.
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