sabato 18 settembre 2010

"Come quando piove in trincea, ad Ivrea"

Come quando piove in trincea, ad Ivrea.
La mia Africa europea e il deserto a Milano alle cinque del mattino.
I tram si sono scontrati come quando ti ho detto che saremo stati omogenei e omofobici. Aborigeni con le Converse slacciate.
In città tutti fotografi e per piacere post-producetemi un sorriso d'intesa che prelevo prima che la banca s'intasi. In sintesi, sintassi scorretta.
Sarà che poi il destino arriva, mi hai detto, ma poi si è chiusa la chat e il server è risultato temporaneamente assente; proprio ora che serve.
La musica anni '50 nei dj set trasforma il pubblico in dementi ondeggianti dico, e indico. I tuoi occhi indaco.
Indaga su quale faida sto partecipando e fai da testimone oculare. Occultati i sentimenti ho il culo di sentire ancora i tuoi tramite i messaggi di posta che non arrivano più.
Faccio la cazzata più grande che ci sia e ti scrivo di nuovo. Ti scrivo di nuovo.
Non citarmi in giudizio, anche se il tuo giudizio su di me si sta decomponendo. Le guerre infinite ci lasciano in fin di vita fino a che qualcuno non ci porti via.
Scrivimi un messaggio se c'è un posto in più in macchina che ho perso ogni altro passaggio e il Magnolia sta chiudendo.
grazie.


Mattia Barro

1 commento:

Anonimo ha detto...

si scrive troppo qui