sabato 18 aprile 2009

"quando parlavamo tra parentesi mi sembravi geometrica" - SDVQ

Parliamoci tra parentesi che i nostri discorsi così potrebbero sembrare più bisbigliati ed onesti. Ho sfondato la tua aurea entrandoci con la macchina ai 130 all'ora e mi hai chiesto se conoscevo una ditta sicura per ritirare su le tue protezioni. I preventivi e i preservativi che ti ha regalato tua madre anni fa. Senza accento.
I nostri discorsi che sono pavimenti e moquette e parquet e piastrelle. E tu ci cammini sopra coi tacchi alti per tutto venerdì sera e ti dico "no, non dovevo dirti nulla. Davvero.". Di nuovo. Di nuovo non c'è nulla. Parlo a te con un fare da artistoide intellettualoide asteroide. Parole a caso che così capisci meglio che non dico nulla di vera-mente logico.
Death Cab For Cutie.
Nome-di-architetto.
David Bowie.
Nomi-di-architetto-più-anziano.
Le questure di cuore. Abbigliati con la nostra falsa modestia. Nudi come non siamo stati mai, neanche quando mi ha chiesto se sarebbe stato bello farlo sopra i nostri romanzi incompiuti.
Ti ho detto che cerco l'equilibrio del mondo e tu mi hai spintonato giù dal letto che non avevi abbastanza spazio in quel momento. E nell'architettura contemporanea.
Che quando mi hai chiesto di suonare la nostra canzone al pianoforte ho suonato un miliardo di volte solo il Do. Ti do più opzioni di toccata-e-fuga che così stai tranquilla. Che in questo secolo non c'è più novecento.
Intanto poi finiamo a dialogare senza labbra. Che per quello che ci diciamo vivendo altrove, mi pare già abbastanza. E in Triennale ho riso e mi hai zittito. Abbassa la voce e le aspettative, mi hai detto piano. E non me lo aspettavo.
Quando parliamo tra parentesi mi sembri geometrica.
Per non dire altro.
Per non dire tanto.
perdio.


Avevi dei pantaloni blu e gli occhi blu, credo.
Ma ti mascheravi da bianco comunque.
Neanche fossimo chissà quali pittori stravaganti e vaganti.
Ti ho detto che sarebbe stato bello se solo fossimo...
finiamola lasciandoci in sospeso.


-Stralci Di Vita Quotidiana-
Mattia Barro

2 commenti:

Anonimo ha detto...

assomiglia a le luci della centrale elettrica.
molto.
troppo?

Mattia Is No a Superman ha detto...

probabilmente l'hai detto dell'unico stralcio che si distanzia, in un certo modo, da una "poetica" tipicamente mia.
e la mia poetica abituale potrebbe richiamarti vasco.

il problema è che richiama anche altri centomila scrittori.
e quella di vasco idem.

credo che finiremo in un vortice infinito così.

prendila com'è.
che le cose bisogna prenderle così.
a sé.

se no non te le godi.